Le mie competenze

I workshop locali hanno visto la partecipazione di artigiane e artigiani autoctoni, migranti e rifugiati. Sono state prese in esame una vasta gamma di tecniche artistiche. Le discussioni, ispirate ai principi del dialogo interculturale, erano incentrate sullo scambio di conoscenze ed esperienze, attraverso l’analisi dei materiali tradizionali, l’analisi storica delle tecniche e il racconto delle storie personali e di quelle relative al patrimonio culturale. Infine, le e i partecipanti sono stati incoraggiati a imparare a ideare un progetto imprenditoriale col supporto di tutor e mentori. Di seguito presentiamo una breve descrizione dei workshop livello locale: le tecniche artigianali prese in esame, le dinamiche di gruppo e altri aspetti interessanti emersi in ciascun contesto.

Italia

Nel corso dei workshop tenutisi a Palermo, le e i partecipanti hanno condiviso le loro storie personali legate al patrimonio culturale sviluppando delle competenze interculturali che saranno loro utili al fine di inserirsi nella società italiana e adottare un atteggiamento aperto dei confronti della diversità in futuro. Il gruppo era costituito da artigiane e artigiani locali con conoscenze specifiche in questo ambito. Ciò ha favorito uno scambio fruttuoso di conoscenze tecniche. La maggior parte delle e dei partecipanti si era già servita di elementi interculturali nel proprio lavoro, ad esempio mescolando modelli e materiali italiani e africani tradizionali. Le loro conoscenze si concentravano principalmente su tecniche quali uncinetto, sartoria, design grafico, arti visive, lavori con materiale di recupero come legno, ferro, ecc. I workshop hanno permesso loro di migliorare le loro competenze tecniche e la loro creatività grazie alla condivisione di idee e processi creativi. Inoltre, per quanto concerne i programmi per il futuro e il tema dell’imprenditorialità, le e i partecipanti hanno presentato dei progetti particolarmente creativi e realistici. Inoltre, hanno avuto la possibilità di creare dei piani d’azione su cui lavorare in modo da cominciare a programmarne l’attuazione. Questo, insieme alla creazione dei portfolio personali, ha permesso loro di potenziare le competenze imprenditoriali necessarie per muoversi meglio sul mercato nel prossimo futuro. Ad ogni modo il contributo più importante dei workshop è legato alle opportunità di networking offerte dal momento che la maggior parte delle e dei partecipanti voleva instaurare dei rapporti di collaborazione all’interno dell’ambiente lavorativo locale. Un piccolo gruppo di partecipanti ha anche espresso il desiderio di formare un collettivo interculturale di artigiane  e artigiani al fine di potenziare le proprie competenze, migliorare le proprie capacità e raggiungere la propria clientela, nonché sensibilizzare sulle questioni ambientali attraverso l’utilizzo di materiale di recupero.

Regno Unito

La maggior parte delle artigiane e degli artigiani migranti che ha preso parte ai workshop nel Regno Unito proveniva da Afghanistan, Russia, Albania, Gambia, Nigeria ed Egitto. Tutte e tutti loro vedevano l’artigianato come un hobby, ma avevano deciso di comprenderne il potenziale professionale una volta acquisito il diritto a lavorare nel Paese. Le tecniche artigianali più popolari all’interno del gruppo erano l’upcycling, la realizzazione di oggetti di carta e di gioielli, macramè e origami, pertanto nel corso del laboratorio sono state create delle farfalle con la tecnica degli origami, delle scatole di carta, dei portavasi di macramè e le pietre della gentilezza.

Le e i partecipanti hanno avuto la possibilità di imparare gli uni dagli altri e aiutato le loro compagne e i loro compagni a padroneggiare le varie tecniche presentate nel corso del progetto. Inoltre, hanno condiviso delle storie riguardo al loro patrimonio culturale, alle loro esperienze e alle tecniche utilizzate nei rispettivi Paesi. Tutte e tutti gli artigiani migranti dell’ultimo gruppo erano arrivati nel Regno Unito nel 2020 come richiedenti asilo in cerca di una vita migliore. Una parte di loro era costituita da lavoratrici e lavoratori qualificati, mentre altri avevano un’istruzione elementare. Tuttavia, l’intero gruppo ha riscontrato delle difficoltà di integrazione per via delle restrizioni dovute alla pandemia di COVID-19 e al tipo di alloggio in cui vivono. Ciononostante, alcuni membri della comunità locale si sono detti interessati a prendere parte all’ultima session per celebrare i loro traguardi e vedere i manufatti prodotti nel corso dei laboratori locali. Inoltre, la loro partecipazione ai workshop ha permesso loro di sentirsi meglio e li ha aiutati a migliorare la loro salute mentale nel bel mezzo della pandemia.

Cipro

I workshop locali, che si sono tenuti a Cipro, hanno coinvolto artigiane e artigiani migranti (per lo più dalle Filippine, dall’Iran, dall’Africa e dalla Nigeria) e ciprioti. Tutte e tutti hanno espresso il loro amore per le tecniche artigianali: alcuni componenti del gruppo le coltivavano come hobby, altri ne hanno fatto una vera e propria professione. Le principali tecniche prese in esame sono state ricamo, tessitura, lavorazioni in pelle, realizzazione di gioielli e di oggetti di carta, origami, ecc. La maggior parte delle e dei partecipanti si era trasferita a Cipro per vivere e lavorare e vorrebbe avviare una propria impresa per trasformare la propria passione un lavoro. Nel corso dei laboratori locali, partecipanti e insegnanti hanno condiviso le loro storie ed esperienze legate al patrimonio culturale dei rispettivi Paesi, nonché le difficoltà di integrazione in un nuovo contesto. Alcuni di loro non svolgevano alcuna professione nel Paese di origine, altri non erano in possesso di un titolo di studio, pertanto i workshop promossi da GrantXpert Consulting hanno costituito un vero e proprio valore aggiunto per il gruppo, composto da persone migranti e autoctone. Anche questi ultimi, infatti, hanno avuto la possibilità di esercitarsi in tecniche artigianali in via del tutto amatoriale o a livello imprenditoriale.

Nel corso dei workshop, le e i partecipanti hanno potuto cimentarsi in due diverse tecniche: il pizzo di Lefkara e gli origami. Un’artigiana e un artigiano esperti hanno mostrato le diverse lavorazioni, i materiali e le tecniche utilizzate. Le e i partecipanti hanno imparato a realizzare un segnalibro di pizzo di Lefkara e degli origami a forma di cigno con materiali riciclati.

Grecia

I workshop tenutisi in Grecia sono stati frequentati da partecipanti autoctoni e migranti provenienti da Paesi come Afghanistan, Somalia, Syria, Iraq e Congo. La maggior parte di loro non aveva alcuna esperienza nel campo dell’artigianato; ad eccezione della partecipante di origini irachene la quale aveva una certa familiarità col cucito poiché lavorava in un’azienda tessile quando viveva nel proprio Paese. Tuttavia, erano molto desiderose di provare cose nuove e testare le loro competenze. Hanno detto di aver scelto di iscriversi ai workshop per curiosità dal momento che avevano molto tempo libero. Le principali tecniche con le quali si sono cimentate sono state il cucito e la realizzazione di gioielli. Tutte le partecipanti erano fuggite dai rispettivi Paesi di origine come rifugiate ed erano arrivate in Grecia alla ricerca di un nuovo posto in cui vivere e lavorare. La maggior parte di loro ritiene che i workshop siano stati interessanti e pensano di servirsi delle competenze acquisite nel mondo del lavoro al fine di migliorare le loro prospettive future. Nel corso dei laboratori, hanno avuto la possibilità di incontrare persone nuove ed entrare in contatto con loro. Erano liete di socializzare e scambiare idee ed esperienze con le loro compagne. A questo punto, riteniamo doveroso sottolineare che le partecipanti avevano una scarsa conoscenza sia della lingua greca che dell’inglese. Tuttavia, erano molto motivate e si sono divertite talmente tanto da riuscire a comunicare perfettamente fra loro.

In sintesi, i risultati positivi di questo workshop sono testimoniati dal fatto che tutte le partecipanti migranti hanno rivelato di aver apprezzato e di essere pronte a creare cose sempre più straordinarie. Desiderano trasformare la loro conoscenza delle tecniche artigianali in una professione nel prossimo futuro.

Lituania

Hanno perso parte ai workshop tenutisi in Lituania partecipanti migranti provenienti dall’Armenia, dal Libano, dalla Russia, dall’Ucraina e dalla Polonia e membri della comunità locale appartenenti a minoranze etniche. Durante il corso, hanno condiviso le loro storie ed esperienze legate al patrimonio culturale dei rispettivi Paesi di origine. La maggior parte di loro vive in Lituania da molti anni e conosceva già le tradizioni e la popolazione locale. Inoltre, il patrimonio culturale di alcuni componenti del gruppo non differiva molto da quello lituano, pertanto per queste persone non è stato particolarmente difficile adattarsi al nuovo contesto. La maggior parte di loro era già stata alle prese con alcune tecniche artigianali, ci riferiamo in particolare al lavoro a maglia e nell’uncinetto. Altri non mettevano alla prova le loro abilità manuali (ad es., la creazione di cartoline a intaglio) da molto tempo. Questi manufatti possono essere realizzati servendosi di fogli di carta, nastri e non richiedono materiali costosi. Nel corso dei laboratori, le e i partecipanti hanno condiviso le loro esperienze nel campo del lavoro a maglia, realizzato delle sagome ritagliate da attaccare alle finestre e preparato delle cartoline natalizie.