Il mio percorso futuro

Per tutta la durata dei workshop, le e i partecipanti sono stati incoraggiati a riflettere sul loro futuro e ad analizzare le loro idee in modo da sfruttare competenze e talenti nell’ambito dell’artigianato per avviare un progetto o un percorso imprenditoriale. Il fatto di avere delle alternative per imparare a guardare avanti in maniera positiva e condividere la propria visione con altri può innescare un senso di orgoglio per i propri traguardi ed essere d’ispirazione.

Nel corso dell’ultima parte dei workshop locali, le e i partecipanti sono stati coadiuvati da facilitatrici e facilitatori affinché creassero insieme dei piani d’azione (da soli o in gruppo) per lo sviluppo di idee imprenditoriali innovative. Tale processo ha aiutato le e i partecipanti a vedere nell’artigianato un’opportunità professionale vera e propria e fatto comprendere ai meno esperti che può essere ben più di un semplice hobby. Ogni piano d’azione comprendeva: il titolo dell’idea/progetto, il messaggio/valore fondamentale, i bisogni cui il progetto risponde, i punti di forza e i talenti posseduti dai membri del gruppo che possono contribuire alla buona riuscita del progetto, il carattere innovativo dell’idea, la capacità di combinare tecniche e tradizioni culturali differenti. Attraverso i piani d’azione, le e i partecipanti sono stati invitati a descrivere la loro idea, individuare i canali di comunicazione da utilizzare per aumentarne la visibilità, e riflettere su questioni tecniche come la sostenibilità finanziaria del progetto e i criteri di valutazione atti a misurarne il successo.

I risultati sono stati molto diversi non solo fra i Paesi coinvolti, ma anche da partecipante a partecipante: alcuni piani d’azione sono molto strutturati, riflettono idee complesse basate sulla cooperazione con altre persone; altri sono stati sviluppati in maniera informale ed assomigliano di più a una personale dichiarazione di intenti per comunicare la propria intenzione di utilizzare le competenze acquisite da poco a fini imprenditoriali.

Di seguito presentiamo gli esempi più significativi:

Partecipanti ai workshop in Italia

Shapoor

“Desidero continuare lavorare a nuovi progetti insieme ad altre persone: insegnare loro ad aggiustare e a dare nuova vita agli oggetti. Se dovessi dargli un nome, sceglierei Art Safari perché mi ricorda un viaggio. Desidero lavorare con le sarte e i sarti che incontro qui.”

Peace

“I workshop mi hanno spinto a dedicarmi con maggiore passione all’artigianato, ma non voglio che diventi una professione, desidero farlo solo per me. Non voglio diventare un imprenditore in questo campo o creare per denaro, bensì aiutare le persone dato che sono anche un pastore. La mia professione è l’agricoltura.”

Mauge

“Prima di venire qui, pensavo già a raccogliere dei pezzi di artigianato molto antichi o realizzati da persone anziane. Volevo far rivivere delle tecniche tradizionali per creare anche qualcosa di innovativa. Sono un’attivista per i diritti delle donne e mi piacerebbe creare un progetto che le aiuti a raggiungere l’indipendenza economica. Infine, spero che questo incontro possa portare alla fondazione di un collettivo interculturale di artiste ed artisti in grado di mettersi assieme per realizzare qualcosa di diverso e innovativo. Penso che questo gruppo possa creare degli scambi fruttuosi in grado di portare qualcosa di unico, che non esiste ancora. È importante andare al di là di ciò che è noto.”

Souleymane

“IVorrei aprire una sartoria sociale per aiutare le persone (in particolare quelle più anziane) a sentirsi parte della nostra piccola comunità e avere qualcosa da fare imparando a creare dei piccoli oggetti. Il mio altro sogno è quello di mettere su un negozio itinerante per andare in giro a riparare abiti. In Africa ne esistono molte attività del genere nei diversi mercati di quartiere e le persone sanno che possono portare lì i loro vestiti a riparare. Mi piacerebbe anche lavorare con Omar su alcuni modelli e con Jessica che crea degli abiti per donna molto belli.”

Omar

“Ho molti piani per il futuro, ma ho ancora dei dubbi su ciò che desidero diventare. Il mio sogno è quello di diventare ingegnere perché sto studiando all’istituto tecnico e ho anche inventato un motore. Potrei anche aprire un negozio di artigianato per realizzare capi e oggetti differenti con stoffe sia italiane sia africane.”

Rosy

“Vado sempre alla ricerca di nuove idee per realizzare cose originali. Il mio sogno è sempre stato quello di lavorare per un grande marchio di moda. Spero di riuscirci un giorno. Mai dire mai.”

Alima

“Mi piacerebbe creare un posto in cui io possa insegnare le tecniche tradizionali e imparare da altre persone.”

Idee imprenditoriali di gruppo sviluppate in Italia

“OmArte”

Un e-commerce di zaini e accessori che offre anche dei corsi di formazione nel campo del cucito e dell’artigianato, ispirato alle capacità e alla creatività di Omar. È un progetto innovativo perché mischia diversi tipi di tessuti africani e italiani. Saranno create delle energie con altri artigiani locali e le idee verranno promosse attraverso i social media. I guadagni verranno dalla vendita dei prodotti e dalle attività formative (che a volte si terranno gratuitamente).

“Toclou Toclou”

Sartoria itinerante. Creata per offrire dei servizi di sartoria nei mercati e per strada. Si fonda sulle capacità sartoriali di Souleymane e Alima. È un progetto innovativo per via del fatto che sarebbe la prima sartoria itinerante in Italia. Ha un carattere interculturale perché si tratta di un servizio ampiamente diffuso in Africa, che ancora non esiste in Italia. Permetterà di creare delle sinergie con commercianti che vendono abiti e tessuti. Il target è composto da persone che acquistano vestiti nei mercati e/o non hanno tempo di andare in sartoria. Il progetto sarà promosso mediante trasmissioni radio e i social media e genererà dei guadagni grazie al servizio di riparazioni sartoriali.

“Il Collettivo”

Una rete interculturale di artigiane e artigiani che promuove l’uso di materiali naturali, la sostenibilità e il riciclo. Si basa su diverse competenze creative per produrre qualcosa di nuovo, unico, originale e speciale mediante il ricorso a tecniche e materiali differenti (legno, riciclo, uncinetto, sartoria, materiali naturali, ecc.). È un progetto innovativo perché si basa su collaborazioni interculturali, una sorta di crocevia internazionale di idee e tradizioni artigiane. Faranno parte del partenariato associazioni locali come ALAB, CESIE, Giocherenda, Moltivolti, la sartoria sociale. I principali clienti sono donne appartenenti alla comunità locale e turisti appassionati di artigianato. Il progetto sarà promosso con l’aiuto delle organizzazioni partner e dei social media. I guadagni verranno dalla vendita di manufatti e dall’organizzazione di laboratori.

Partecipanti ai workshop nel Regno Unito

Ailda

“So che i miei manufatti possono essere venduti in alcuni negozi. Posso servirmi della tecnologia per creare uno shop su Etsy e vendere le mie creazioni online. Voglio rivolgermi alla caffetteria solidale e utilizzerò i social media per promuovere la mia impresa perché ho una certa dimestichezza con la tecnologia. Sarei felice se potessi condividere la mia storia, incontrare persone nuove e avvicinarmi alla mia comunità.”

Memory

“Le tecniche artigianali che ho scelto hanno a che fare col riuso e il riciclo; ciò significa che posso creare degli oggetti servendomi di materiale esistente. È più economico, aiuta l’ambiente e consente di mantenere un certo margine di guadagno. Vorrei organizzare dei laboratori per insegnare alle persone a creare nuovi oggetti con materiale di recupero. In questo modo potremmo fare delle cose insieme. Spero di riuscire a trasmettere ad altri il concetto di sostenibilità.”

Cecylia

“Vorrei visitare i mercati locali e vedere cosa fanno le altre persone per vendere i loro prodotti. Parlare dei propri prodotti è importante tanto quanto venderli. Voglio entrare in contatto con il mio centro sociale per farmi aiutare a commercializzare i miei manufatti nei mercati locali. Realizzerò degli oggetti riutilizzando del materiale di recupero. Vorrei creare qualcosa di bello dal nulla. Potrò dire di aver avuto successo se potrò utilizzare degli scarti e creare degli oggetti da materiali disponibili a livello locale.”

Mustafa

“Riservo l’artigianato e i manufatti artigianali alla mia famiglia. Mi piacerebbe diventare un architetto di interni in futuro. Voglio condividere il mio patrimonio e le mie tradizioni culturali. Penso che possa essere una buona idea servirsi dei social media per promuovere la propria impresa e condividere con le persone appartenenti alla comunità locale le tecniche artigianali del mio Paese, come le lanterne che realizziamo nel corso del Ramadan, dette fanous. Forse questo mi porterà a vendere i miei servizi online. Considererò riuscito il mio progetto in base alla gioia che questo mi darà e se riuscirò a insegnare queste tecniche alle mie figlie e ai miei figli.”

Joanna

“Cercherò di saperne di più riguardo alla possibilità di vendere i miei prodotti su Etsy. Credo che comincerò col vendere delle piccole cose come guanti e fasce dal momento che sono meno costose. Quindi, proverò a vendere indumenti più costosi come maglioni o cardigan.“

Sayed

“Vorrei vendere le mie creazioni di carta alla mia moschea e forse attraverso Ebay. Credo che preparerò dei volantini da distribuire nella mia moschea per far conoscere la mia impresa. Il mio scopo è quello di fare amicizia, insegnare e invogliare altre persone a unirsi a noi per creare degli origami e vendere le proprie creazioni”

Kloberta

“Voglio condividere la mia cultura attraverso l’arte e aiutare le altre persone a familiarizzare con le altre tradizioni artistiche che ho imparato a conoscere durante i workshop. Cercherò di vendere le mie creazioni nei mercati locali e realizzerò dei manifesti da appendere nel quartiere. Spero che le persone vengano per saperne di più sul mio mondo artistico e sarò felice se riuscirò anche a guadagnare qualcosa.”

Shoxhan

“Avvierò un laboratorio per insegnare ad altre donne e bambini a creare dei manufatti artigianali. Distribuirò degli opuscoli fuori dalle scuole e mi piacerebbe lavorare con chi occupa un posto di rilievo all’interno della comunità per instaurare dei rapporti di partenariato. Voglio insegnare agli altri e imparare da loro. Sarebbe bello se potessi incoraggiare altre persone a seguire il mio esempio.”

Partecipanti ai workshop a Cipro

Elena

“Come artigiana, mi piacerebbe creare delle collane personalizzate all’uncinetto diverse per colore, dimensioni, tipo di filo e altre caratteristiche. Mi piacerebbe lavorare da casa e godermi ogni minuto dedicato all’uncinetto. Vorrei promuovere i manufatti artigianali da me realizzati instaurando rapporti interpersonali.”

Osman

“Vorrei diventare imprenditore e avviare la mia impresa. Quando lo farò, mi servirò delle mie esperienze e conoscenze.”

Anna

“Voglio cominciare a creare e vendere abiti e accessori. Mi lascio ispirare dalla scienza, dalle equazioni, ad esempio, reinterpretate in maniera buffa, dalla natura e dei fiori.”

Popi

“Ho già una mia impresa e mi piacerebbe ampliarla. Realizzo gioielli come orecchini, anelli, collane e bracciali.”

Phivi

“Mi affascina la materialità degli oggetti. La mia arte mi consente di indagare forme, volumi e contenuti e scoprire le proprietà, le capacità e i limiti della materia. È un tentativo di esperire il mondo, dominarlo e immergersi completamente. Lavoro con diversi materiali, metallo, vetro, plastica, sabbia, stoffa e carta. La maggior parte di questi sono difficili da manipolare. Mi incantano gli oggetti industriali. Sono una testimonianza del tentativo dell’umanità di definire il proprio spazio nel mondo naturale. Rispetto e difendo tutti i segni dell’intervento umano su di loro, il processo di costruzione e le tecniche utilizzate, dal momento che sono un indice di evoluzione e di trasformazione.

Mi piacerebbe creare:

  • diversi prodotti artigianali: pizzi, gioielli, ceramica;
  • lavori tridimensionali (sculture e installazioni);
  • Le mie creazioni sono sculture e installazioni. Ma preferisco lavorare con materiali industriali come metallo, vetro e plastica;
  • Creazioni su vasta scala, improntate al minimalismo e caratterizzate da linee pulite e angoli acuti. Allo stesso tempo, attribuisco molta importanza a eleganza ed equilibrio.”

Partecipanti ai workshop in Grecia

P.N.

P. ha cominciato il corso senza avere grandi aspettative, ma ha compiuto grandi progressi. Vuole seguire dei corsi di formazione e avviare una sua impresa al termine della pandemia. Le piacerebbe se tre o quattro ragazze si unissero a lei e collaborassero.

“Ho sempre pensato che sarebbe stato impossibile per me imparare a lavorare all’uncinetto. Al contrario, G. mi ha mostrato il procedimento passo dopo passo. Sono felice di aver avuto l’opportunità di partecipare e imparare questa tecnica. Sono pronta a dedicarmi al cucito, P. mi ha insegnato tutto quello che c’è da sapere.”

M.Y.

M. era l’unica fra le partecipanti ad avere una certa esperienza. È ambiziosa e sogna una carriera nel mondo della moda. Le piacerebbe entrare a far parte della squadra di stilisti di un importante marchio di moda. M. riesce a combinare modelli moderni e forme tradizionali. Vorrebbe seguire un corso di disegno di moda e lavorare come apprendista per un famoso stilista greco al quale si ispira, vuole creare una collezione per persone meno abbienti che sia ecologica e solidale.

“Questo corso era esattamente ciò di cui avevo bisogno! Finalmente ho potuto dare libero sfogo alla mia creatività! ”

M.E.

M. è sempre affascinata da cose nuove ed è riuscita a raggiungere ottimi risultati. Ha imparato diverse tecniche di cucito e lavoro a maglia e acquisitor una certa esperienza nella lavorazione di tessuti e stoffe differenti, le piacerebbe lavorare in una piccola impresa o a casa.

“Ho scoperto una nuova predisposizione, chi lo sa? Potrei diventare una designer di successo in futuro.”

Partecipanti ai workshop in Lituania

Natalja

“Penso di poter vendere i miei manufatti nel corso di fiere come Kaunas City Days, sarò in grado di trasmettere le mie conoscenze ad altri membri dell’associazione samaritana.”

Lina

“Posso condividere la mia esperienza con il resto della comunità e con chi frequenta l’università della terza età. Darò i prodotti che ho creato e le sciarpe alle altre signore a Natale.”

Sigita

“L’idea principale è quella di riunire in un circolo tutte le donne alla ricerca di un’occupazione, affinché possano migliorarsi e realizzarsi.”

Regina

“Sono interessata alla produzione delle candele. Penso che potrei venderle attraverso associazioni caritatevoli e solidali o i National Minority Centers.”