La mia storia
Le e i partecipanti provenienti dai Paesi partner hanno delle storie da raccontare e ciascuna di loro ci parla di culture e luoghi diversi: il loro Paese di origine, il posto in cui ora vivono e le culture che hanno incontrato lungo la via. L’artigianato può svolgere un ruolo importante nel processo di integrazione in un nuovo contesto poiché costituisce uno strumento di condivisione immediata del patrimonio culturale che hanno portato con loro nel corso del viaggio. Le e i partecipanti hanno dei background estremamente variegati con influenze provenienti da ogni parte del mondo. Andiamo ad incontrarli!
Europa
Rosy
Italia, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Italia
“Sono una sarta e una stilista siciliana. Ho cominciato da bambina, creando dei vestiti per le mie bambole. A 18 anni ho capito che quello poteva diventare il mio lavoro e così ho cominciato a studiare. Ho lavorato come sarta fin da quel momento. Adesso insegno cucito, dal modello al prodotto finale. Questo corso mi ha permesso di entrare in contatto con realtà molto diverse. Ero la sola italiana ed è stato fantastico per me. Ho vissuto un percorso di crescita professionale grazie alla possibilità di entrare in contatto con persone molto creative. Ciascuno di noi ha un’infinità di idee ed è in grado di realizzare degli oggetti molto belli. Questo incontro mi ha aiutato a infondere nuova linfa mio lavoro. Inoltre, mi è stato molto utile imparare a creare un portfolio e un curriculum dal momento che non ci avevo mai badato tanto.”
Joanna
Polonia, ha preso parte ai laboratori tenutisi nel Regno Unito
“Vengo dalla Polonia e ho preso parte al primo ciclo di laboratori nel marzo 2020. Mi interesso all’artigianato da tempo, mi appassionano il lavoro a maglia e il cucito. Ho riprogettato e modificato molti modelli, realizzato guanti, sciarpe e fasce. Mi sono anche cimentata con altre tecniche più difficili. Al termine dei laboratori, ho deciso di riflettere seriamente sulla possibilità di commercializzare i miei prodotti online, su piattaforme di e-commerce come Etsy.”
Phivi
Cipro, ha preso parte ai laboratori tenutisi a Cipro
“Mi chiamo Phivi Antoniou. Il mio lavoro e il mio tempo libero ruotano intorno all’apprendimento, alla creazione e alla scoperta. Sono un’insegnante della scuola primaria, un’artista e una ricercatrice. Mi piace motivare me, le mie studentesse e i miei studenti ad evolversi, a stabilire obiettivi sempre più ambiziosi e a lavorare per raggiungerli. La creatività e il pensiero creativo sono competenze chiave e ho sempre fatto del mio meglio per servirmene in tutto ciò che faccio.”
Ramune
Di origini polacche, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Lituania
“Ho praticato sport per tutta la vita, ho insegnato a bambine e bambini a nuotare e mi sono occupata anche di artigianato. Ai tempi dell’Unione sovietica c’era una grande penuria di materiali, di conseguenza abbiamo cominciato a ritagliare dei fiocchi di neve e degli angeli da carta riciclata. Facevamo delle cartoline con materiale di recupero. Mi piace condividere le mie idee con altri, soprattutto creare oggetti con materiale di recupero per dargli una seconda vita.”
Sigita
Di origini polacche, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Lituania
“Ho cominciato all’età di 6 anni. Mi piaceva disegnare, incollare, ritagliare e cucinare torte. Penso di condividere i miei lavori a maglia su Facebook in modo da aiutare la comunità locale e l’associazione samaritana.”
Aiste
Lituania, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Lituania
“Sono sempre stata interessata all’artigianato. Mi piace lavorare a maglia, all’uncinetto e fare decoupage. Mi piace sperimentare cose nuove come decoupage su vetro, realizzazione degli oggetti di perline di vetro e pelle. Ho molta esperienza nel campo dell’artigianato che posso trasmettere ad altri, attraverso la comunità locale, l’associazione di disabili e quella samaritana.”
Regina
Di origini polacche, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Lituania
“Vengo da una famiglia polacca e sono sposata a un uomo tataro. Ho ereditato le tradizioni culinarie di mio marito. I piatti tatari sono molto popolari in Lituania, si pensi ai kibinas, dei fagottini ripieni di cavolo stufato. Adesso posso trasmettere questa esperienza ad altri. Mi piace imparare a lavorare a maglia e realizzare oggetti semplici come calze, spille, cappelli e così via. Sono felice d prendere parte alle attività promosse dall’associazione samaritana e aiutare le persone più anziane.”
Danute
Di origine polacca, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Lituania
“Sono Danute dalla Polonia. Ho sempre saputo lavorare a maglia perché me l’ha insegnato mia madre, ma adesso non ho abbastanza tempo da dedicare a questa attività.”
Ailda
Albania, ha preso parte ai laboratori tenutisi nel Regno Unito
“Mi chiamo Ailda e vengo dall’Albania. Ho un approccio amatoriale all’artigianato e per adesso lo considero solo un hobby. Mi è piaciuto dipingere le pietre della gentilezza con colori acriliche, ma sono sempre pronta a sperimentare altre tecniche. Mi piace mettermi alla prova.”
Popi
Cipro, ha preso parte ai laboratori tenutisi a Cipro
“Ciao, mi chiamo Popi Anthrakopoulou. Sono di Cipro e ho imparato a creare dei gioielli da me!”
Lina
Lituania, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Lituania
“Sono sempre stata interessata all’artigianato, ma non avevo mai avuto il tempo di dedicarmi a queste attività. Adesso che ho una disabilità, posso dedicarmi al ricamo.”
Natalja
Russia, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Lituania
“Mia nonna mi ha insegnato a lavorare a maglia. Mia nonna e mia madre cercavano di realizzare dei capi per tutti i membri della famiglia, per farci apparire unici, in più confezionare maglioni costava molto meno rispetto ad acquistarli. Da mia nonna ho appreso tutte le tecniche tradizionali russe che sono molto decorative. Adesso realizzo dei capi a maglia per la mia famiglia, i miei figli, nipoti e amici.”
Medio oriente
Shapoor
Afghanistan, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Italia
“Vengo dall’Afghanistan e lavoro come cuoco, ma ho anche un laboratorio artigianale. Creo oggetti con diversi materiali: legno, ferro, cotone, carta, perline e persino stecchini e ho anche cominciato a lavorare con degli ossicini. Quando sono stato in Turchia, ho raccolto diverse idee e materiali da portare in Europa. Nel mio negozio creo, ma riparo anche oggetti danneggiati e do nuova vita alle cose che le persone gettano via. Ho cominciato a dedicarmi all’artigianato in un periodo in cui ero disoccupato perché non mi piace starmene con le mani in mano, ho sempre bisogno di fare qualcosa. Lavoro con diversi materiali, tutto quello che mi capita sotto mano. Le persone portano degli oggetti nel mio studio e io mi servo della mia creatività per dare loro una nuova vita. Mi piace ascoltare gli spunti forniti da altre persone, come quelli di chi porta delle cose nel mio laboratorio. Questo corso mi è servito proprio per questo: ho imparato dagli altri e viceversa. Gli oggetti creati insieme, hanno maggior valore.”
Sara
Iran, ha preso parte ai laboratori tenutisi a Cipro
“Mi chiamo Sara e vengo dall’Iran. Creo gioielli e lavoro anche la pelle per realizzare borse e portafogli. È la prima volta che mi cimento col di Lefkara”.
M.E.
Siria, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Grecia
M.E. viene dalla Siria ed è sempre stata affascinata e desiderosa di scoprire cose nuove ed è questa la ragione per la quale ha deciso di seguire i corsi. Come ha sottolineato, il percorso formativo di MyHandScraft è stato più utile per lei rispetto alla scuola poiché le ha permesso di maturare delle esperienze pratiche. Arrivava sempre puntuale e ha preso parte a tutte le attività. La sua volontà di imparare era così forte che prendeva sempre appunti mentre le artigiane e gli artigiani locali illustravano le tecniche. Infine ha completato da sola la sua creazione.
A.T.
Afghanistan, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Grecia
A.T. viene dall’ Afghanistan e desidera imparare a cucire vestiti perché le piace molto e vorrebbe realizzare da sé i suoi abiti. Non frequenta la scuola, né svolge attività extracurricolari. Inoltre, non ha alcuna esperienza nel settore dell’artigianato. Ha una conoscenza elementare dell’inglese e del greco. Ha apprezzato il programma educativo di MyHandScraft e vuole continuare dal momento che ha imparato molto soprattutto sul cucito. Inoltre, è pronta a fare grandi cose.
F.A.
Afghanistan, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Grecia
F.A. viene dall’Afghanistan e si è iscritta ai laboratori per curiosità visto che aveva del tempo libero a disposizione. Non si aspettava che sarebbero stati così interessanti e che avrebbe imparato moltissime cose nuove. Di solito non ama le novità, ma questa volta è stata felice di cimentarsi in qualcosa di diverso. Non vede l’ora di lavorare alle sue prossime creazioni. Sostiene che questi laboratori l’abbiano aiutata a mettersi in contatto con un mondo nuovo e fatto scoprire competenze che non avrebbe mai immaginato di avere.
M.A.
Afghanistan, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Grecia
M.A. viene dall’Afghanistan e ama trascorrere il suo tempo creando manufatti artigianali, soprattutto adesso che non lavora, né frequenta la scuola. Parla un po’ di greco e di inglese. Al termine del ciclo di workshop, ha detto di aver apprezzato le attività e di voler continuare a prendere parte ad altri corsi. Inoltre, come ha sottolineato, ha acquisito capacità e tecniche che la aiuteranno in future a lavorare nel campo dell’artigianato. Ha ricordato che si annoia facilmente, mentre in questo caso non vedeva l’ora che arrivasse la sessione successiva.
M.Y.
Iraq, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Grecia
M.Y. viene dall’Iraq e aveva già avuto esperienze nel campo dell’artigianato, dal momento che lavorava per un’azienda tessile in Iraq. Crede che fare pratica e acquisire nuove competenze possa esserle utile più avanti nella sua vita. Il suo obiettivo è creare degli abiti per aiutare persone in difficoltà. Ha preso parte a tutte le attività e ha apprezzato in particolar modo i workshop sulla gioielleria nel corso dei quali ha avuto la possibilità di apprendere delle tecniche che non conosceva. Inoltre, attraverso il progetto è riuscita a fare amicizia col resto delle ragazze e a socializzare.
Sayed
Afghanistan, ha preso parte ai laboratori tenutisi nel Regno Unito
“Mi chiamo Sayed e vengo dall’Afghanistan. Sono arrivato del Regno Unito alla ricerca di una vita più semplice e tranquilla. In Afghanistan lavoravo per lo più con la carta per realizzare dei modelli tridimensionali. Mi piace lavorare la carta, creare modelli ed origami.”
Africa sud-sahariana
Peace
Nigeria, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Italia
“Sono nigeriana, e vengo dallo stato di Edo. Mi sono sempre occupato di artigianato, fin da quando vivevo in Nigeria per risparmiare. Sono cresciuto in questo ambiente. Ero solito guardare gli altri artigiani e cercavo di rifare le stesse cose a casa. Qui in Italia, lavoro nel settore agricolo e realizzo dei manufatti per esprimere me stesso. Faccio cose per me, per far venire fuori ciò che ho dentro. Avevo solo delle conoscenze elementari prima di cominciare questo corso. Non ho mai avuto l’opportunità di studiare e crescere. Ho una certa dimestichezza con la grafica, tuttavia non sapevo cosa aspettarmi dal primo incontro. Mi sono lasciato ispirare dai materiali che ho visto e ho fatto qualcosa che non avevo mai realizzato prima: una borsa di alluminio riciclato. Non avrei mai pensato di poter fare qualcosa del genere.”
Omar
Gambia, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Italia
“Vengo dal Gambia e ho 22 anni. Nel mio Paese facevo il carpentiere. Da quando sono venuto qui, ho cominciato ad occuparmi di disegno e pittura. Ho anche frequentato una scuola per meccanici dove ho imparato il disegno tecnico. Qui in Italia, ho imparato a cucire quando sono entrato a far parte del gruppo di Giocherenda. La prima volta che sono andato lì ho cominciato a utilizzare ritagli di stoffe italiane e africane per realizzare zaini e accessori. Sono molto curioso e mi piace provare materiali nuovi. Prima di cominciare il corso, facevo già parte del gruppo di sarti di Giocherenda. Durante i workshop ho imparato osservando gli altri, ero molto curioso perché realizzano cose bellissime e volevo imparare. Se uniamo le nostre forze, possiamo creare qualcosa di meraviglioso.”
Alima
Burkina Faso, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Italia
“Vengo dal Burkina Faso. Sono nato in Ghana perché la mia famiglia è originaria di quelle parti, ma ho vissuto anche in Costa d’Avorio. La mia famiglia si occupa di sartoria. È sempre stato il nostro mestiere e cucio fin da quando ero un bambino. Ho portato molto della mia storia in Italia. Mi piace far conoscere le mie tradizioni e imparare qualcosa dagli altri. Qui ho appreso molte cose e cambiato il mio modo di pensare. I miei usi e costumi sono diversi da quelli italiani e se riuscirò a mettere un po’ di queste conoscenze nel mio lavoro, saprò creare qualcosa di nuovo.”
Souleymane
Costa d’Avorio, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Italia
“Vengo dalla Costa d’Avorio. Sono un sarto, ma non volevo svolgere questo lavoro. Volevo studiare ingegneria elettronica, ma la mia famiglia non aveva abbastanza soldi per pagarmi gli studi. Sono nato in una famiglia di sarti, quindi ho imparato a cucire nel laboratorio della mia famiglia. In Italia ho cominciato a lavorare come assistente domiciliare per persone anziane perché volevo risparmiare del denaro, è così che ho aperto il mio primo negozio qui a Palermo. Per un po’ di tempo, ho fatto il sarto a domicilio, andavo di casa in casa per riparare e creare degli abiti, quindi ho aperto un mio punto vendita ALAB, un’associazione di artigiani con sede a Palermo. All’inizio non possedevo i requisiti per far parte dell’associazione, ma sono riuscito ad adeguarmi e adesso sono un membro attivo. Questo corso mi ha aperto la mente. Sono molte le cose che non conoscevo e che non mi piacevano. Ho imparato tanto dalle mie compagne e dai miei compagni. Adesso vengono a fare visita al mio negozio e abbiamo un buon rapporto.”
Osman
Sierra Leone, ha preso parte ai laboratori tenutisi a Cipro
“Mi chiamo Osman Conteh. Vivo a Larnaca e vengo dalla Sierra Lione, uno stato dell’Africa occidentale. Penso sia facile lavorare e intendersi con me, sono in grado di vivere in ogni tipo di ambiente, ma soprattutto so lavorare all’interno di una squadra. Il mio motto è “La conoscenza è luce”. Prima lavoravo nel mio Paese natale, in Africa per la precisione.”
Kelvin
Nigeria, ha preso parte ai laboratori tenutisi a Cipro
“Mi chiamo Kelvin e realizzo sandali. Non avevo idea di come si lavora il pizzo di Lefkara. Al termine di questo corso sarò in grado di insegnarlo ad altre persone e di diffondere la tecnica nel mio Paese, la Nigeria.”
E.E.
Congo, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Grecia
E.E. viene dal Congo e ha cominciato il corso senza avere alcuna conoscenza del mondo dell’artigianato. Qui ha imparato a cucire mascherine, borse e pochette, e ha anche imparato a usare la macchina da cucire per realizzare degli abiti. Adesso desidera aprire una sartoria con altre persone per continuare a realizzare le proprie creazioni e aiutare il prossimo.
I.A.
Somalia, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Grecia
I.A. viene dalla Somalia e desidera imparare a realizzare degli abiti servendosi delle tecniche di cucito o di lavoro a maglia. Frequenta la scuola, ma cerca di conciliare i due impegni. Dal momento che ha una conoscenza elementare sia dell’inglese che del greco, è stato semplice per lei seguire le formatrici e ha fatto sue le tecniche con maggiore rapidità rispetto al resto del gruppo. Era contenta di continuare a apprendere entrambe le tecniche e creare da sola i suoi abiti. Nel prossimo futuro mira a servirsene a livello professionale.
Cecylia
Gambia, ha preso parte ai laboratori tenutisi nel Regno Unito
“In Gambia avevo poca esperienza nel campo dell’artigianato, ma ho deciso di prendere parte ai workshop per imparare qualcosa di nuovo e incontrare persone. Ho apprezzato molto la pittura dei sassi e le sessioni sul macramé. I laboratori mi hanno dato qualcosa da fare e mi hanno aiutato a sentirmi meglio con me stessa.”
Memory
Zimbabwe, ha preso parte ai laboratori tenutisi nel Regno Unito
“Vengo dall’Africa e le mie origini si riflettono nei colori e nei materiali che utilizzo. Mi piacciono il giallo, il rosso e l’arancione perché mi ricordano casa. In Africa non si spreca nulla! Riutilizziamo tutto e diamo nuova vita agli oggetti riciclandoli o riadattandoli. Sono sempre alla ricerca di nuove tecniche di riciclo.”
P.N.
Congo, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Grecia
P.N. viene dal Congo e quando ha cominciato il corso non aveva delle alte aspettative, eppure durante le sessioni la sua mentalità è completamente cambiata. Sebbene non sapesse parlare né greco, né inglese, ha appreso delle cose importanti nel corso dei workshop e si sente pronta a servirsene a livello professionale. Dice che non ha solo acquisito nuove competenze, ma ha anche sviluppato dei forti legami con le altre partecipanti al progetto con le quali viveva. È importante che sia uscita dalla sua zona di comfort sia in termini professionali che psicologici.
Nord Africa
Mustafa
Egitto, ha preso parte ai laboratori tenutisi nel Regno Unito
“Vengo dall’Egitto dove ho maturato la mia prima esperienza nel campo dell’artigianato. Ogni anno cerchiamo di realizzare delle fanous, le lanterne utilizzate durante il mese sacro del Ramadan. Sebbene si tratti di una tecnica molto tradizionale, si può dare sfogo a tutta la propria immaginazione servendosi di materiali, colori e modelli sempre diversi. Si usano fogli di plastica colorata, buste, legno e pittura. Mi piacerebbe conoscere altre tecniche da trasmettere in futuro alle mie figlie e ai miei figli e per creare dei graziosi oggetti di famiglia.”
America Latina
Mauge
Cile, ha preso parte ai laboratori tenutisi in Italia
“Mi chiamo Maria Eugenia, ma in Cile mi chiamano Mauge. Mi piace molto questo soprannome. Sono cilena e sono cresciuta a Santiago, ai piedi delle Ande. Sono una psicologa con la passione per l’uncinetto, ma so anche lavorare a maglia. Ho cominciato quando ero molto giovane per via di mia nonna che realizzava degli enormi lavori all’uncinetto, invece mia madre mi ha insegnato a lavorare a maglia. Più tardi ho studiato con un’insegnante che mi ha trasmesso delle nuove tecniche e ho fatto anche parte di un collettivo per tre anni dal quale ho imparato molto. Creare oggetti mi aiuta a concentrarmi. Lavoro a maglia e all’uncinetto da moltissimo tempo. Durante il corso ho capito che ogni essere umano ha del potenziale creativo. L’interculturalità arricchisce ciò che facciamo e penso che qualcosa di buono possa nascere dall’incontro di culture differenti come quella africana, sudamericana e siciliana.”
Sud-est asiatico
Benigno
Filippine, ha preso parte ai laboratori tenutisi a Cipro
“Mi chiamo Benigno e vengo dalle Filippine. È davvero bello imparare qualcosa di tipico. In futuro desidero concentrarmi sui materiali riciclati e insegnare ad altre persone a farlo.”
Hazel
Filippine, ha preso parte ai laboratori tenutisi a Cipro
“Mi chiamo Hazel e vengo dalle Filippine. Di solito cucio e realizzo dei patchwork. Sono molto interessata alle tradizioni cipriote e mi piacerebbe che diventasse un lavoro in futuro.”
Armelita
Filippine, ha preso parte ai laboratori tenutisi a Cipro
“Mi chiamo Arvelita e vengo dalle Filippine. Abbiamo presentato alcune tecniche di piegatura della carta che sono molto utili per il riciclo. Questa tecnica potrebbe perfino diventare un vero e proprio lavoro.”